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Società Storica della Valdelsa
con il patrocinio del Comune di Poggibonsi
con la collaborazione dell'Associazione degli Italianisti e della Pro Loco di Poggibonsi
Arrigo VII tra finzioni letterarie e racconto storico
Saluti istituzionali
Interventi:
Modera:
Nel pomeriggio di giovedì 9 ottobre, nella sala Quadri del Municipio di Poggibonsi, si è svolta la conferenza “Arrigo VII tra finzioni letterarie e racconto storico” che la Società Storica ha organizzato, con il patrocinio del Comune di Poggibonsi, in collaborazione con la Pro loco locale e con l’Associazione degli Italianisti - Sezione Didattica. Nel salutare i relatori e il folto pubblico l’Assessore alle politiche culturali di Poggibonsi, Elisa Tozzetti, ha rilevato l’importanza dell’evento che rimette al centro dell’attenzione una figura di notevole importanza per la storia del territorio. Sulla figura di Arrigo VII di Lussemburgo, fondatore a Poggibonsi anche della città di Monte Imperiale di cui, oltre a qualche resto, rimane soprattutto il toponimo, si sono poi succeduti gli interventi dei relatori. Rossella Merli ne ha contestualizzato le vicende umane e politiche nell’ambito europeo e italiano dei primi decenni del XIV secolo, rifacendosi alle fonti coeve non meno che alle più aggiornate interpretazioni storiografiche. Mauro Minghi ha ricostruito in maniera rigorosa le azioni di Arrigo VII in terra toscana, fino alla prematura morte a Buonconvento, mostrando documenti rari e foto dei resti di Monte Imperiale riemersi dagli scavi archeologici. Al racconto storico è succeduta la presentazione di opere letterarie ispirate alla figura di Arrigo VII. In particolare Claudia Corti, muovendo dalla puntuale presentazione del ricorrere della figura di Arrigo VII nelle opere e nel pensiero politico di Dante, ha illustrato la rilettura che di questo personaggio storico ha dato Marco Tornar in un romanzo uscito nel 2013 “Lo splendore dell’aquila nell’oro”. Enzo Linari ha infine chiarito quanto sia variegato il fenomeno del medievalismo, ovvero la riproposizione nei media di tratti edievali ora più ora meno vicini alla realtà storica, ricordando come nel 1983, in un convegno a San Gimignano, Umberto Eco con i suoi “Dieci modi di sognare il Medioevo” avesse riaperto l’indagine su tali aspetti.