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Spartaco Dani

NECROLOGIO
[in «Miscellanea Storica della Valdelsa», CVI (2000), 3 (287), p. 298]

Ricordo di Spartaco Dani
(Certaldo 21 novembre 1922 - Castelfiorentino 24 dicembre 2000)

Una terribile e dolorosa malattia ha avuto ragione della sua forte costituzione fisica e della sua volontà di vivere, sottraendolo all'affetto dei suoi cari e alla profonda stima degli amici e colleghi, proprio alla vigilia di Natale.
Spartaco si era formato nel corso di una vita di lavoro e di sacrifici, sempre però animata da un profondo senso di umanità. A tale formazione aveva contribuito anche il fatto di appartenere ad una famiglia provata dalla dolorosa esperienza di suo padre Gabriello, bastonato in modo talmente violento dai fascisti nel 1925 da morire, pochi mesi dopo, per le con­seguenze che ne derivarono. Quest'assillante, doloroso ricordo, sempre presente alla sua coscienza, è stato determinante per fare di lui un antifascista deciso, un democratico coe­rente coi suoi principi e quindi senza alcuna faziosità.
Del suo lavoro di impiegato presso il Comune di Certaldo aveva fatto una sorta di mis­sione, mostrandosi particolarmente attento ai bisogni dei meno fortunati, ligio a quei princi­pi di giustizia sociale che lo hanno continuamente animato. Lavorava intensamente, senza badare ad orari e non pretendendo mai compensi speciali; da solo, per tanti anni, è riuscito a svolgere i compiti dell'Ufficio Tasse e Imposte e dell'Economato, nonché a seguire contemporaneamente altre attività nella convinzione che ciò che faceva avrebbe potuto contribuire al bene collettivo. Un impiegato modello, dunque, che riscuoteva il rispetto di tutti.
Fuori del suo ufficio, fu sempre impegnato in varie associazioni cittadine. Con Bruno Pectici e Mario Brunori riuscì a fare della Croce Rossa la più grande organizzazione locale di volontariato; fu attivista prezioso nella «Pro Loco».
Lettore infaticabile e appassionato della cultura, si è sempre distinto in tutte quelle attività che potevano contribuire e a migliorarla e a svilupparla nel suo paese, nelle più varie forme. Fu quindi animatore con Bruno Ciari della Biblioteca comunale, della quale fu uno dei fondatori e, con Metello Nencini e Mario Brunori, degli spettacoli teatrali ispirati alle novelle del Boccaccio, nel dopoguerra.
Quest'amore della cultura lo portò ad iscriversi alla nostra Società, nella quale fu altrettanto e forse più attivo che in altre associazioni, facendo parte del Consiglio direttivo fino a all'ultimo giorno, con l'impegnativo incarico di Segretario economo, da lui svolto con grande competenza, passione e senso di responsabilità. Per questo i soci e in particolare i consiglieri, che lo ebbero prezioso collaboratore, sentono la sua scomparsa come una grave perdita per la società e, ricordandolo con simpatia, si associano al dolore dei familiari.


Su Spartaco Dani, vedi anche il volume:

1925-2000. Lunga storia di un'ingiustizia, a cura di Marcello Masini, Certaldo, ANPI, 2002